Aggressività a danno degli operatori sanitari: un danno per la salute del singolo e per l’organizzazione

 

ALESSANDRO LUPORINI
Medico specialista Medicina del lavoro, Azienda Toscana Centro Ambito Pistoia, SOS Qualità e Sicurezza delle Cure

GIANMARCO TROIANO
Specializzando in Igiene e Medicina preventiva, Università degli Studi di Siena

SONIA IAPICHINO
Medico specialista in Psichiatria, Azienda Toscana Centro Ambito Empoli, Organizzazione presidi e servizi territoriali

IVANO CERRETINI
Medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva, Azienda Toscana Centro Ambito Pistoia, Dir. SOS Qualità e Sicurezza delle Cure

MIRIA LUCCHESI
infermiera Esperta in Rischio Clinico, Azienda Toscana Centro Ambito Pistoia, SOS Qualità e Sicurezza delle Cure

NICOLA NANTE
Professore Ordinario di Sanità Pubblica, Resp. Laboratorio Programmazione e Organizzazione Servizi Sanitari, Univ. degli Studi di Siena
 

Riassunto: Le strutture sanitarie e sociosanitarie stanno assistendo negli ultimi anni ad un aumento costante di episodi di violenza ed aggressività verbale e/o agìta a danno degli operatori per opera di pazienti e/o di loro congiunti. Gli atti di violenza, talora mortali (il riferimento è ai fatti di cronaca recente), nella maggior parte dei casi riguardano eventi con esito non grave, ossia aggressione o tentativo di aggressione, intimidazioni con ricorso ad un linguaggio chiaramente e volutamente offensivo. Le aggressioni sono un problema importante per le ricadute per la salute psicofisica degli operatori e per le inevitabili conseguenze sulla efficacia dell’alleanza terapeutica alla base di qualsiasi relazione di cura. La raccolta dei dati costituisce quindi il primo passaggio, obbligato, per la conoscenza dell’entità del fenomeno nelle singole realtà/strutture lavorative e può essere utile in una fase preliminare per identificare o confermare la necessità di adottare azioni correttive e, successivamente, per valutare gli effetti delle misure adottate. Questa operazione dovrebbe consentire di identificare la frequenza e la severità degli episodi nonché mettere in evidenza l’esistenza di fattori favorenti che potrebbero essere rimossi con modifiche organizzative/strutturali o con piani di formazione ad hoc per il personale interessato. A questo scopo, abbiamo realizzato un registro informatizzato, di facile utilizzo, in cui annotare gli eventi, anche quelli senza “apparente e/o evidente” seguito sul piano fisico. Il foglio di lavoro creato si adatta e viene personalizzato in intestazione riportando in alto il nome del dipartimento interessato, la struttura specifica e la sede di erogazione prestazioni. Ogni riga consente di annotare quante più informazioni possibili sugli eventi che potrebbero verificarsi ivi compresi gli interventi messi in atto subito dopo l’evento. Il set di informazioni individuato da registrare ricalca i contenuti della raccomandazione ministeriale n. 8/2007 e parte delle indicazioni del D.Lgs. 81/2008, senza tuttavia sovrastare i compiti dei servizi di prevenzione e protezione e degli uffici INAIL competenti.

Parole chiave: operatori sanitari, atti di violenza, prevenzione, medicina del lavoro, risk management

 

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