La continuità terapeutica: le disfunzioni, i bilanciamenti e le strategie organizzative verso un welfare innovativo

MARIA CARMEN AGNELLO
Funzionario acquisti ARNAS Garibaldi di Catania, Dottore di ricerca in Diritto Privato dell’Economia
Collaboratore amministrativo pro tempore AGENAS

Riassunto: Il presente articolo analizza l’insieme di questioni problematiche legate ai farmaci biosimilari di crescente rilevanza nella terapia di malattie croniche. In specie, le criticità relative al rapporto tra intercambiabilità e sostituzione e nell’acquisizione di tali farmaci hanno acuito le disfunzioni assistenziali in grado di incidere sulla continuità terapeutica dei pazienti in trattamento. Dall’esposizione della cornice regolatoria si evidenzia la coesistenza di interessi economici ed assistenziali, la cui attuazione implica l’applicazione di tecniche di bilanciamento, al fine di garantire l’effettiva continuità terapeutica. Il principale nodo da sciogliere riguarda l’impatto della sostituibilità tra farmaco biosimilare e originator rispetto all’autonomia prescrittiva medica e alla sostenibilità economica dei singoli servizi sanitari regionali nel sostenere i maggiori oneri economici. Di seguito l’articolo analizza le dinamiche acquisitive attraverso il confronto della prassi e del formante giurisprudenziale, al fine di individuare l’equilibrio tra gli interessi confliggenti.
     L’articolo, infine, delinea le strategie organizzative in grado di superare le attuali criticità assistenziali attraverso l’insieme di scelte ed azioni gestionali finalizzate sia a superare le criticità esposte, che a sostenere lo sviluppo dell’innovazione applicata in tale settore del welfare.

Tag: impatto assistenziale farmaci biosimiliari, disfunzioni organizzative ed assistenziali, bilanciamento interessi, criticità, dinamiche acquisitive, strategie alternative, innovazione

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