La comunicazione dell’errore in medicina

 

Franco Pepe, Claudia Garraffo

U.O.C. Ostetricia e Ginecologia e Pronto Soccorso, Ospedale “Santo Bambino”, Catania

 

Gabriele Pepe

Studente in Scienze Politiche Relazioni Internazionali, Università degli Studi di Catania

 

       La comunicazione dell’errore al paziente ed ai familiari è un processo complesso nei contenuti e nella modalità, nel dove e nel quando, che si ritiene eticamente corretto e vantaggioso per il medico, il paziente e la società nel suo insieme. Le difficoltà del medico sono legate alla cultura prevalente fino ad ora adottata di reticenza, alla paura della reazione del paziente e della famiglia, della cattiva pubblicità e della richiesta di risarcimento del danno o di altre conseguenze medico-legali. Il medico può anche temere il coinvolgimento di altri medici poiché l’errore spesso è causa di outcomes negativi che richiedono l’intervento di équipe. Il rilevamento dell’errore va inserito in un contesto pianificato di comunicazione adeguata ed efficace per il medico ed il paziente che ha il fine di mantenere un’adeguata relazione tra questi attori. I benefici possono essere molteplici quali la riduzione della rabbia del paziente, la possibilità di mantenere un rapporto di fiducia con la struttura di cura e provvedere alle cure del paziente con continuità terapeutica, il minore ricorso alla via giudiziaria con riduzione dei costi legali, più precoce e maggiore disponibilità di risarcimento in un momento critico per il paziente e, non ultimo, una condotta coerentemente leale tra medico e paziente. La formazione su questa tematica è tuttavia ancora molto carente e necessita di interventi mirati nel corso di laurea e postlaurea. In relazione alla normativa esistente in Italia ed al clima culturale che vede spesso contrapposti la categoria dei medici e degli avvocati a difesa dei pazienti che hanno subito un evento avverso, è evidente che siano necessari cambiamenti radicali nel quadro normativo che regola la responsabilità professionale in ambito medico, della gestione assicurativa dell’evento avverso (e dell’errore medico in particolare) e di un radicale cambiamento culturale di tutti gli attori (organizzazioni sanitarie, medici, pazienti, portatori di interesse che a qualsiasi titolo difendono il paziente od esprimono interessi di categoria, mass media) e dei loro reali interessi esplicitati e/o occulti.

 

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