In questo fascicolo

 

FRANCESCO COLAVITA
Esperto di management delle ASL e delle reti dello sviluppo sociale, valutatore delle performance del SSN

 


     Questo mese “Mondo Sanitario” dedica particolare attenzione ad un tema molto interessante, che sta assumendo sempre più importanza nel dibattito tecnico-scientifico: la medicina della persona, quella cioè legata ad un approccio genere-specifico alla salute, alle evidenze cliniche al rapporto medico-paziente. Nuove tecniche che la ricerca, la letteratura scientifica e il dibattito scientifico-accademico stanno analizzando con attenzione e con approfondimenti sulla medicina di genere come approccio diverso e innovativo, interdisciplinare e trasversale, volto a favorire un’assistenza e cura più efficaci e sicure.
     L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il genere come il risultato di criteri costruiti su parametri sociali circa il comportamento, le azioni e i ruoli attribuiti ad un sesso e come elemento portante per la promozione della salute. La medicina di genere è dunque lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona.
     Materia a cui il Ministero della Salute ha provato a dare un inquadramento nazionale generale con l’approvazione del Piano nazionale  per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere, realizzato in collaborazione con il Centro di riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità con la collaborazione di un Tavolo tecnico-scientifico di esperti regionali in Medicina di Genere e dei referenti per la Medicina di Genere della rete degli IRCCS, AIFA e AGENAS.
     I contributi proposti in questa monografia, in maniera organica, sono uno stimolo per policymaker e management sanitario a comprendere di quali scelte di natura strategica, organizzativa e di gestione il Sistema necessiti per orientarsi definitivamente verso la medicina di genere. Nella monografia è descritta quindi l’evoluzione normativa, la rassegna bibliografica e le nuove prospettive per il Sistema Sanitario Nazionale nel contributo proposto dai ricercatori dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, che individuano gli ambiti prioritari d’intervento di un approccio di genere in sanità per una centralità della persona. Ne illustrano dunque l’importanza, indagando le diseguaglianze di salute, e non solo, a partire dall’insorgenza e dall’evoluzione della malattia, legate non solo a una differente appropriatezza diagnostico-prescrittiva, ma soggette anche a diseguaglianze sociali, culturali e perfino etniche, psicologiche, economiche e politiche.
     Discussione insita in un contesto organizzativo del Sistema Sanitario che vede una progressiva “femminilizzazione dei ruoli apicali in sanità” (Rapporto OASI del CERGAS Bocconi) in cui si va affermando sempre più un approccio di gender mainstreaming nelle organizzazioni sanitarie, come descritto con precisione e dovizia di particolari qualitativi e quantitativi nel contributo di Angelamaria De Feo e Cataldo Procacci, con l’obiettivo di alimentare il tema di genere come una vera e propria questione di health policy, riconfigurando trasversalmente i modelli di assistenza e di cura delle patologie in base anche al genere della persona assistita e del professionista che la prende in carico, che incide sul miglioramento degli esiti di salute che questo rapporto può determinare. Inserire quindi la prospettiva di genere a tutti i livelli del processo di costruzione dei bilanci nazionali, attuato attraverso strumenti come comitati unici di garanzia, il bilancio di genere e il diversity management.

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La medicina di genere

cop medicina di generea cura di Francesco Colavita

2021, pagg. 32, versione pdf € 9,00 - versione cartacea € 20,00 - © FRG Editore, Roma

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