Strumenti e meccanismi operativi nella gestione acuta delle fratture del collo del femore nei pazienti over 65


ROCCO POLITANO
Direttore UOC Ortopedia AV2 Jesi - ASUR Marche

SONIA BACELLI
Dirigente medico UOC DMO, Osp. “Carlo Urbani” Jesi AV2 - ASUR Marche

MARCO CIANFORLINI
Dirigente medico UOC Ortopedia e traumatologia, Osp. “Carlo Urbani” Jesi AV2-ASUR Marche

ROBERTO GRINTA
Direttore AV 4 Fermo - ASUR Marche


Riassunto: La frattura del femore prossimale nell’anziano rappresenta uno dei principali problemi sanitari dei paesi sviluppati per le gravi conseguenze in termini di morbilità e le necessità assistenziali con un gravissimo impatto socioeconomico, oltre che uno dei DRG prevalenti presso le U.O. dipartimentali. Si stima che ogni anno in Italia si verificano circa 120.000 nuovi casi di frattura del femore, con una mortalità del 5% a 30 giorni e del 18% dopo un anno, e una disabilità permanente stimata maggiore del 30%.
     Le Linee Guida Diagnostico Terapeutico Assistenziali dell’anziano con frattura prossimale del femore devono essere finalizzate a ridurre complessivamente la durata media della degenza, aumentando il numero di pazienti sottoposti ad intervento chirurgico nelle prime 48 ore.
     In tutti i casi l’osteosintesi della frattura fornisce l’analgesia più efficace e permette al paziente un nursing confortevole e dignitoso, anche in casi non idonei alla verticalizzazione. I pazienti più a rischio di complicanze sono gli anziani fragili con maggiori comorbidità.
     Per migliorare la qualità di cura e l’outcome, e per ridurre i costi, i dati epidemiologici supportano la necessità di un approccio differente da quello tradizionale con una sistematica collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale (SIAARTI, 2018).
     Nella gestione del paziente anziano con frattura del femore prossimale (FFP) è determinante un approccio multidisciplinare integrato, in accordo con il modello ortogeriatrico, al quale è stato dedicato un capitolo. Tale approccio richiede tuttavia profili professionali e condizioni organizzative che non sono sempre disponibili nelle numerose e variegate realtà assistenziali nazionali. Il documento che segue pertanto è sviluppato secondo il modello codificato delle linee guida (LG) basate su evidenze, che struttura le raccomandazioni rispondendo a singoli quesiti clinici, ma l’auspicio è che venga adottato a livello locale favorendo per quanto possibile il modello ortogeriatrico e che quest’ultimo sia presto implementabile in ogni attività assistenziale. È auspicabile altresì immaginare questo documento, dedicato alla fase intraospedaliera della gestione delle fratture del femore, integrato idealmente con le altre fasi del trattamento anche a livello territoriale, dalla riabilitazione alla prevenzione secondaria, secondo un modello di continuità assistenziale multidiscipinare che includa anche l’implementazione dei Fracture Liaison Services (Pennestrì et al., 2019; Fuggle et al., 2021).

Abstract: Proximal femoral fracture in elderly subjects represents a major event that is life-threatening in the medium-to-long term. It is estimated that around 120,000 new cases of hip fracture occur every year in Italy, with a mortality of 5% at 30 days and 18% after one year, and an estimated permanent disability greater than 30%.
     An integrated multidisciplinary approach (emergency physicians, surgeons, orthopedic specialists, anesthesiologists, geriatricians, pharmacists, rehabilitation specialists and nursing staff) is decisive in the management of elderly patients with proximal femur fracture (FFP), in accordance with the orthogeriatric model. The main target is to reduce mortality and readmission and improve functional results.
     It is necessary to develop a document that, according to the codified model of evidence-based medicine, structures the recommendations by answering individual clinical questions, exploiting national and local data, so as to improve the quality of work and patient care.

Tag: femur fracture, elderly patients, early treatment, geriatric orthopedics

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