La sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019


Il suicidio assistito può essere lecito. L’assoluzione di Marco Cappato. Ipotesi di nuova disciplina legislativa

MARIO GRECO

 

Riassunto: L’articolo - sulla scorta della ricostruzione dei fatti operata dai Giudici - ripercorre inizialmente la dolorosa vicenda di D.J. Fabo e la conseguente avventura giudiziaria dell’esponente radicale Marco Cappato, incriminato per averlo sostenuto nella decisione di suicidarsi e aiutato a portarla ad effetto. Segue un attento excursus dell’iter processuale, dapprima in Corte d’Assise, quindi innanzi ai Giudici di Palazzo della Consulta in ordine alla costituzionalità dell’art. 580 c.p., per giungere infine alla pronuncia pienamente assolutoria di Cappato. Nella seconda parte dello scritto vengono analizzate sia la portata della parziale depenalizzazione della norma citata, per effetto dell’enucleazione di una fattispecie lecita all’interno della medesima, sia il suo valore di impulso al pieno riconoscimento di un altro diritto dell’uomo nel fine vita. Alla luce della sollecitazione della stessa Corte Costituzionale, è infine sottolineata la necessità che il Parlamento disciplini al più presto, in tutti i suoi delicatissimi aspetti, la condotta di aiuto al suicidio riconosciuto in linea con i principi del nostro ordinamento. Al riguardo viene formulata una prima ipotesi normativa volta ad introdurre le necessarie garanzie a tutela dei soggetti più deboli esposti a comportamenti delittuosi, nonché a rimuovere il potenziale contrasto tra il nuovo indirizzo costituzionale e i precetti deontologici che presiedono all’esercizio di importanti professioni sanitarie. (1)

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