Il gender bias nella popolazione medico-infermieristica: un’indagine qualitativa

ANNA ARNONE
Infermiera, A.O.U. Federico II, Napoli

GIOVANNI GIOIELLO
Coordinatore infermieristico, Azienda USL Toscana Nord Ovest, Portoferraio

FRANCESCO RICCARDO
Infermiere, ASL NA2 Nord, Napoli


 Riassunto: Negli ultimi anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato nei documenti di lavoro che le donne impiegate nel settore socio-sanitario rappresentano il 67% della forza-lavoro in 104 Paesi, costituendo la maggioranza del personale sanitario. L’obiettivo di questo studio è stato dunque quello di indagare le esperienze vissute dei lavoratori al fine di far emergere l’impatto della radicalizzazione degli stereotipi legati al genere in ambito sanitario.
     È stato condotto uno studio qualitativo mediante campionamento propositivo. Sono stati arruolati lavoratori a tempo indeterminato coinvolti in sanità pubblica in due aziende ospedaliere di Napoli.
     Sono stati intervistati 20 dipendenti. Sono emersi i seguenti 5 temi: Il problema diffuso della violenza; Il pre- e il post-COVID-19; La carriera e il genere; La famiglia; Il gender bias.
     Da questa indagine si deduce che le esperienze raccontate possono essere uno strumento efficace per far emergere emozioni, pensieri, vissuti ed è stato così possibile ricavare i principali che l’influenza culturale degli stereotipi sul genere ha comportato in ambito sociale e sanitario
. L’incremento degli eventi formativi per favorire la protezione dei lavoratori da parte delle aziende, dalla loro progettazione, programmazione e realizzazione, risultano essere strategie efficaci per il contenimento delle emozioni manifestate.
     È altamente raccomandato eliminare il gender bias attraverso un investimento culturale, incoraggiando possibili e concrete azioni di miglioramento attraverso eventi formativi e sviluppo di competenze.

Parole chiave: studio qualitativo, sanità pubblica, gender bias

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