Valutazione delle policy ospedaliere italiane attraverso lo studio della mobilità dei pazienti

 

NICOLA NANTE
Laboratorio di Programmazione ed Organizzazione dei Servizi Sanitari, Università di Siena
Scuola Post Laurea di Sanità Pubblica, Università di Siena

GABRIELE MESSINA
Laboratorio di Programmazione ed Organizzazione dei Servizi Sanitari, Università di Siena
Scuola Post Laurea di Sanità Pubblica, Università di Siena

GABRIELLA PRISCO
Scuola Post Laurea di Sanità Pubblica, Università di Siena

CORRADO BEDOGNI
Azienda Ospedaliera “S. Croce e Carle”, Cuneo
Scuola Post Laurea di Sanità Pubblica, Università di Siena


FULVIO MOIRANO
Azienda Tutela della Salute della Sardegna, Sassari
Scuola Post Laurea di Sanità Pubblica, Università di Siena

 

Riassunto: L’analisi dei flussi di mobilità sanitaria (spostamenti di pazienti verso strutture ospedaliere lontane dalla propria residenza) coinvolge aspetti riguardanti la qualità (reale/percepita) dei servizi, l’equità di accesso alle cure ed importanti flussi economici. Il presente lavoro ha un significato metodologico e riassume l’esperienza condotta dagli Autori negli anni al fine di:
     - dimostrare l’utilità del Nomogramma di Gandy (strumento grafico cartesiano) in detta analisi condotta a livello MACRO (health policy statale e regionale), MESO (conduzione di aziende/presidi ospedalieri) e MICRO (direzione di reparti/controllo di gestione);
     - rappresentare cartograficamente la “policy” ospedaliera delle diverse Regioni italiane.
     I risultati mostrano che, anche all’interno dello stesso Ospedale, la capacità di soddisfare la domanda proveniente dalla zona di riferimento e quella espressa da pazienti extra-zonali può variare notevolmente in base all’attività (ad esempio per diverse casistiche oncologiche), riflettendo la capacità di programmazione e conduzione di differenti équipes. L’analisi della mobilità sanitaria relativa al Policlinico Senese - AOUS “in toto” ha rilevato che, nel corso degli anni ‘80, il sistema di finanziamento ospedaliero basato sulla spesa storica, non aggiustato in base alla mobilità “attiva”, fece diminuire l’interesse ad attrarre pazienti, portando alla perdita di qualità del prodotto aziendale; una volta avviato un tale trend negativo, non è poi stato facile, negli anni successivi, arrestarlo od invertirlo.
     Riguardo la mobilità interregionale, si è osservata una concentrazione di situazioni critiche tendenzialmente a carico di Regioni del Sud Italia, dove solo Molise e Basilicata, nel periodo studiato, sembrano aver intrapreso un chiaro percorso di miglioramento dell’offerta ospedaliera. In condizioni virtuose appaiono diverse Regioni del Centro-Nord, in particolare Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.

Parole chiave: Mobilità sanitaria, Nomogramma di Gandy, Programmazione ospedaliera

Abstract: The analysis of cross-border mobility flows (movement of Patients to hospital facilities away from the place of residence) involves aspects of services quality (real/perceived), equity of access to healthcare and considerable economic flows. This work has a methodological meaning and summarizes the author’s experience over the years in order to:
     - demonstrate the usefulness of the Gandy’s Nomogram (cartesian graphic tool) in the aforesaid analysis at different levels: MACRO (state and regional health policy), MESO (management of local health units / hospitals) and MICRO (direction of departments/management control;
     - represent cartographically the hospital policy of the different italian regions.
     The results showed that, even within the same hospital, the ability to meet the demand from the reference area and that expressed by non-resident patients can vary considerably across different lines of activity (for example for different oncological cases), reflecting the planning ability of different teams. The analysis of patients’ mobility referring to Policlinic of Siena “in toto” found that in the 1980s the hospital funding system based on historical spending, which was not adjusted for “active” mobility, reduced the interest in attracting patients leading to quality loss of care. Once started, it was not easy in later years to stop or reverse the trend.
     Concerning interregional mobility, there was a concentration of critical situations exspecially in southern Italy, where only Molise and Basilicata seemed to have embarked on a clear path for enhancing hospital supply during the studied period. The regions of Centre-North, in particular Lombardy, Emilia Romagna and Tuscany, appeared to be in virtuous conditions.

Key words: Patients’ mobility, Gandy’s Nomogram, Hospital services planning, Health policy

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