Organizzazione Sanitaria - n.2-3 - Apr-Sett - 2011
La chirurgia ambulatoriale in Italia: definizione e modelli organizzativi - The ambulatory surgery in Italy: definition and organizational models
Isabella Mastrobuono, Michele AntonelliParole Chiave: chirurgia ambulatoriale, day surgery - ambulatory surgery, day surgery
La presente monografia richiama, in premessa, un contributo - a firma di Elio Guzzanti e Isabella Mastrobuono, pubblicato nel fascicolo 2/2006 di questa Rivista - relativo all’introduzione e allo sviluppo della day surgery e della chirurgia ambulatoriale in Italia, nel quale si sottolineava come il trasferimento dell’erogazione di numerose prestazioni chirurgiche dal regime di ricovero ordinario e diurno al regime ambulatoriale possa produrre benefici effetti sulla rete ospedaliera, non solo in termini di diminuzione del numero di posti letto, ma di ristrutturazione dell’offerta e di progettazione edilizia, favorendo un migliore utilizzo delle risorse umane e un abbattimento dei costi di produzione.
Questo tema rimane, a distanza di cinque anni, più che mai attuale nel nostro Paese, considerata, in particolare, la variegata - e nel complesso ancora insoddisfacente - realtà territoriale nell’attuazione di tale modalità erogativa: e ciò, nonostante gli indirizzi generali e le indicazioni organizzative sull’argomento forniti, anzitutto, dal Patto per la salute 2009, che impegna le Regioni ad assicurare l’erogazione delle prestazioni già rese in regime di ricovero, ordinario o diurno, in regime ambulatoriale.
L’articolo, ricordato il ben diverso sviluppo che la chirurgia ambulatoriale ha avuto negli USA e in altri Paesi avanzati e richiamato il contenuto degli autorevoli studi e documenti nel frattempo prodotti in Italia sull’argomento, precisa la definizione di chirurgia ambulatoriale, classificata in complessa e non complessa, soffermandosi quindi sui modelli organizzativi attraverso i quali possono essere effettuate le attività chirurgiche.
Gli Autori ipotizzano, in definitiva, la creazione di un grande “contenitore” dell’assistenza diurna per realizzare percorsi assistenziali programmati caratterizzati dalla effettuazione di procedure e prestazioni complesse che, nel rispetto delle condizioni generali cliniche del paziente, possono essere garantite in sicurezza nell’arco di una giornata.
La tendenza che si evidenzia - che interessa, peraltro, anche le strutture private che erogano prestazioni ricomprese negli elenchi del Patto per la salute del 2009, ma non classificate come strutture di ricovero - è, dunque, quella di operare economie di scala, concentrando le attività ambulatoriali in strutture dedicate, per concorrere all’obiettivo di razionalizzare la spesa complessiva del sistema sanitario e di elevare non di meno la qualità e l’appropriatezza degli interventi di cura.
A monography signed by Elio Guzzanti and Isabella Mastrobuono, published in issue 2/2006 of this magazine, titled “The development of day surgery and office-based surgery in Italy” was focused on transferring numerous surgical procedures from inpatient to outpatient care with reflect on the hospital network, not only in terms of reducing the number of beds, but also in terms of restructuring the network of hospitals, promoting better the use of human resources and reducing the costs of healthcare.
The diffusion of day surgery in Italy still remains unsatisfactory, despite the national guidelines and informations provided in the Pact of Health 2009, in which the Italian Regions have to ensure the delivery of services, already rendered on inpatient care, on an outpatient system.
The article, considering the different way of developing outpatient surgery in USA and in other advanced countries, and recalling the content of authoritative studies and documents produced in Italy, specifies the precise definition of ambulatory surgery and office based ambulatory surgery classifying it in “complex” and “not complex” and then focuses on organizational models through which the surgical operations can be carried out.
The Authors hypothesize the creation of a “large container” of day assistance to achieve planned “care pathways” characterized by the execution of complex procedures and performances that respecting in the meanwhile the patient’s clinical conditions, can be safely guaranteed in course of a day.
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