Organizzazione Sanitaria - n.4 - Ott-Dic - 2013
2. L’uso del criterio di equità di accesso nella programmazione dei servizi. Un caso di studio - The criterion use of equitable access in the services planning. A case of study
Mario CorsiParole Chiave: Equità di accesso, Localizzazione di impianti, Revisione della spesa - Equity access, Plant location, Spending review
Riassunto: Spostando l’accento dal contenimento della spesa all’equità di accesso ai servizi sanitari, il contributo si pone l’obiettivo di valutare, in un definito contesto territoriale, come varia una funzione di costo per la fruizione individuale dei servizi ospedalieri al variare del numero dei centri di erogazione degli stessi.
Prendendo spunto da un’ipotesi concreta sul riordino di parte dell’offerta ospedaliera in una provincia italiana, dopo aver definito per sommi capi il problema così come conosciuto e trattato nella letteratura specifica, e dopo aver riorganizzato il territorio d’analisi, si valuta la citata funzione per un numero progressivo di localizzazione dei centri, ponendo poi a confronto la collocazione ottimale, cioè a costo minimo, con quelle ad essa “vicine”.
Si osserva così come diminuisce il “costo sociale” per la fruizione al crescere dei centri ma anche che, fis-sato il loro numero, la localizzazione ottimale non si discosta poi molto per costo da quelle sub ottimali che potrebbero magari garantire una migliore logistica di fruizione.
La necessità di riorganizzare l’offerta dei servizi sanitari si scontra inevitabilmente con delle eredità storiche difficilmente sanabili, almeno nel breve periodo. Tuttavia, l’introduzione del costo sociale quale variabile fondamentale nel processo di programmazione, risulta ineludibile senza però cadere in un suo utilizzo strumentale.
Abstract: Shifting the emphasis from cost containment to equity in access in health services, the aim of this paper is to evaluate, in a defined territorial context, how a function of individual cost of the hospital services use changes based on the number of the assignment centres.
Taking a cue from concrete hypothesis on the reorganization of hospital care supply in an Italian prov-ince, after defining the problem briefly and treated it as known from the literature, and after having reorganized the territory of analysis, we could evaluate the above-mentioned function for a progressive number of localization of the centres, placing then in comparison with the best location, that is, at a minimal cost, with those “close to” that.
Thus, it is observed how the “social cost” decreases for the use with increasing the number of centres but also that, fixing this, the optimal location does not move for the cost from those sub optimum that could perhaps ensure better logistics fruition.
The need to reorganize the supply of health services inevitably collides with the historical legacies hard to reverse, at least in the short term. However, the introduction of the social cost as a fundamental variable in the planning process is inevitable but without its rhetorical use.
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