La prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza attraverso il corretto lavaggio delle mani. La tecnologia a supporto dell’addestramento degli operatori e la gestione del cambiamento: l’esperienza della ASL Salerno

 

GERMANO PERITO
Direttore Amministrativo ASL Salerno

ANNA BELLISSIMO
Direttore U.O.C. Rischio Clinico ASL Salerno

ANTONIO CEGLIA
Dirigente U.O.C. Rischio Clinico ASL Salerno

 

Riassunto: Il fenomeno delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica a livello mondiale, per cui le aziende sanitarie devono mettere in atto in maniera prioritaria azione di prevenzione e controllo.
     In Italia Il fenomeno delle ICA evidenziano circa 530 mila casi ogni anno, e di questi un terzo è causato dal fenomeno dell’antibiotico-microbico resistenza (AMR). I dati sono confermati dallo studio italiano di prevalenza (2016-2017) che indica una percentuale pari all’8% per le infezioni contratte in ospedale ed il 3,9% nelle strutture di assistenza sociosanitaria extra-ospedaliera.
     L’incidenza del fenomeno delle ICA è stata analizzata nella ASL Salerno, per incentivare il contrasto delle stesse. In particolare dal 2020 - nella forte convinzione che alla formazione tradizionale debba essere affiancato l’addestramento - la ASL ha provveduto all’acquisto di dispositivi tecnologici per l’addestramento al corretto lavaggio delle mani in grado di fornire un feedback in tempo reale agli operatori sanitari e di archiviare i dati relativi alle rilevazioni e all’accuratezza della procedura.
     Le ICA posso essere ridotte attraverso programmi di Infection Prevention and Control (IPC) pubblicati nelle Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): per sviluppare tale riduzione è fondamentale comprendere ed implementare pratiche basate sull’evidenza.
     Tra le azioni proattive messe in campo dalla ASL Salerno per contrastare le ICA vi è la dotazione di 11 sistemi automatizzati di monitoraggio e addestramento dell’igiene delle mani.
     In particolare le attività sono state portate avanti nei reparti selezionati con pazienti con più elevata probabilità di contrarre un’ICA, sia per le condizioni cliniche, che per l’esposizione ai devices (cateteri vescicali, cateteri venosi, ventilatori polmonari, ecc.), con assegnazione dei dispositivi e successiva erogazione di corsi di formazione specifici finalizzati al corretto utilizzo degli stessi.
     Il progetto ha preso il via a settembre 2023 e nell’articolo si riportano i risultati dell’attività del primo semestre, t
enendo presente che le azioni introdotte per migliorare i livelli di sicurezza, come ad esempio l’adozione di strumenti tecnologici, non sempre però sortiscono i risultati auspicati. Le ragioni possono essere molteplici, ma esse molto spesso risiedono nella “cultura organizzativa” e la necessità di piano di cambiamento di essa.

Parole chiave: infezioni correlate all’assistenza, ICA, azioni proattive, complicanze infettive legate all’assistenza sanitaria, sicurezza delle cure, corretta igiene delle mani, lavaggio delle mani, sorveglianza e prevenzione delle ICA

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