Il percorso di assistenza sanitaria ai detenuti con dipendenza

Gianmarco Troiano
Specializzando in Igiene e Medicina preventiva, Università degli Studi di Siena

Sonia Iapichino
Psichiatra U.O. Accreditamento istituzionale, qualità e sicurezza del paziente (AQeSP), Azienda Toscana Centro, Pistoia

Ivano Cerretini
Clinical Risk Manager e Dir. Accreditamento istituzionale, qualità e sicurezza del paziente (AQeSP) Azienda Toscana Centro, Pistoia

Fabrizio Fagni
Psicologo Responsabile Ser.T, Azienda Toscana Centro, Pistoia

Alessandro Luporini
Medico UO. Accreditamento istituzionale, qualità e sicurezza del paziente (AQeSP), Azienda Toscana Centro, Pistoia

Miria Lucchesi
CPSE - DS Rischio Clinico U.O. Accreditamento istituzionale, qualità e sicurezza del paziente (AQeSP), Azienda Toscana Centro, Pistoia

Maria Mancino
CPSE Referente Infermieristico Presidio Sanitario Penitenziario, Azienda Toscana Centro, Pistoia

Nicola Nante
Professore ordinario di Sanità Pubblica, Resp. Laboratorio Programmazione e Organizzazione Servizi Sanitari, Univ. degli Studi di Siena

      La presa in carico della condizione di tossicodipendenza in carcere è stata la prima area di intervento sanitario trasferita alle Regioni affidata, tramite il T.U. 309/90, ai servizi sanitari territoriali esterni - Ser.T. A livello nazionale le Regioni assicurano l’assistenza sanitaria alla popolazione detenuta attraverso la rete dei servizi sanitari penitenziari, che è un sistema articolato di servizi sanitari, con caratteristiche di complessità organizzativa e funzionale crescenti, che viene definito dalle Regioni nella sua composizione e funzionamento. Lo scopo è quello di garantire che tutti i bisogni di salute dei detenuti vengano soddisfatti all’interno delle strutture penitenziarie e territoriali. Il fenomeno della dipendenza negli istituti penitenziari deve essere adeguatamente monitorato e opportunamente contestualizzato, mirando ad un confronto tra le rilevazioni sanitarie e quelle penitenziarie per giungere ad un sistema di osservazione del fenomeno unico e condiviso. Nel 2014 è stato costituito un gruppo di lavoro composto da operatori della Azienda Usl 3 di Pistoia (confluita con l’ultima riforma regionale nell’Azienda Toscana Centro) e da rappresentanti dell’Autorità Giudiziaria e della Direzione della Casa Circondariale (CC) “Santa Caterina” di Pistoia: la logica di base che ha guidato tutto il lavoro del gruppo è che la “presa in carico” del soggetto detenuto con problematiche di dipendenza non può prescindere dalla multidisciplinarietà e collaborazione fra diversi professionisti. Solo la condivisione dei saperi e delle competenze (non solo sanitarie) ha portato a tracciare un percorso ad alta integrazione tra servizi (dentro e fuori il carcere) dimostrandosi principale strumento di cura della persona con bisogni complessi, a prescindere dal luogo di erogazione degli interventi.

 

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